Il processo del risveglio al di là dei soliti luoghi comuni…

Il processo del risveglio al di là dei soliti luoghi comuni…

Deautomatizzarsi richiede tempo, richiede che si esca dall’identificazione che è un costante PERDERE SE STESSI nelle cose, nelle persone e nelle situazioni; richiede tempo, sforzo e molto lavoro.

Il risveglio a se stessi è lento e graduale e richiede tempo.

E LA CONSAPEVOLEZZA DI SE’ È UNO STATO PERMANENTE SENZA OSCILLAZIONI, NELLA CONSAPEVOLEZZA DI SE’ SIAMO FUORI DALLA LEGGE DEL PENDOLO DEI CENTRI INFERIORI.

Il risveglio procede per gradi man mano che liberiamo i territori interiori dall’egemonia dell’ego.

Svegliarsi è frutto di un LUNGO LAVORO PERSONALE, solitario, e richiede un METODO DI LAVORO E UNA CONOSCENZA OGGETTIVA che ci indichi cosa fare, come fare e quando fare, perché molto del nostro fare – in stato di identificazione ed immaginazione – non fa che approfondire lo stato di sonno stesso.

Ogni sforzo fatto in automatico, senza presenza/coscienza, non farà altro che renderci ancora più automatici, condizionati e psichicamente deboli.

Possiamo cambiare la qualità della nostra vita interiore, prima, e quella esteriore, poi, solamente applicando una conoscenza oggettiva che ha già risvegliato e liberato moltissime altre persone prima di noi.

NON C’E’ BISOGNO DI SPRECARE MOLTI ANNI DELLA NOSTRA VITA NEL TENTATIVO DI REINVENTARE LA RUOTA.

IL RISVEGLIO CAMBIA TOTALMENTE LA NOSTRA CONDIZIONE INTERIORE dove cominceremo a manifestare delle nuove CAPACITÀ PSICHICHE.

NON SI DIVENTA CONSAPEVOLI INCONSAPEVOLMENTE.

Ed è per questo motivo che, facendo da soli, dal nostro usuale stato di inconsapevolezza, SENZA UN METODO, SENZA CONOSCENZA E SENZA UNA GUIDA, noi non possiamo generare consapevolezza, ma solo reiterare lo stato di identificazione, di assenza da se stessi, di immaginazione automatica, di emozioni negative, di confusione e di frammentazione.

NON C’E’ NULLA DI AUTOMATICO O DI IMPROVVISATO NEL RISVEGLIO A SE STESSI.

SERVONO DEGLI SFORZI COSCIENTI BEN ORGANIZZATI, NON AUTOMATICI, NON IN STATO DI IDENTIFICAZIONE, IMMAGINAZIONE, PROIEZIONE.

Essere identificati con se stessi, con la Scuola, con gli esercizi, con l’insegnante, e con i compagni di lavoro, questo aumenta lo stato di sonno-inconsapevolezza e non si riuscirà (in stato di identificazione) ad ascoltare e a mettere in pratica correttamente ciò che viene suggerito di fare, non si riuscirà ad imparare… si distorcerà il senso di ogni cosa proiettando il proprio materiale psicologico irrisolto sul lavoro, sull’insegnamento, sull’insegnante e sui compagni.

Roberto Potocniak

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