Confessioni di un ricercatore interiore

Confessioni di un ricercatore interiore

CONFESSIONI DI UN RICERCATORE INTERIORE

Fino ad un certo punto del suo sviluppo, l’uomo ha bisogno di un’armatura psicologica…

Maturando però, arriverà il momento in cui la dovrà abbandonare (l’armatura) se vorrà affrontare le paure che attanagliano il suo cuore e che lo fanno tremare davanti alla complessità della vita così com’è.

E sappiamo tutti che… Dove c’è PAURA non può esserci AMORE.

Maturando l’uomo dovrà imparare ad aprire il suo cuore permettendo alla vita di toccarlo dove più gli fa male. Parlo di una parte fondamentale del processo dell’alchimia della trasformazione: Arrendersi alla verità, rendersi vulnerabili, aprire il cuore ed accogliere le cose così come sono…

Questo è un ‘passaggio’ che vissi molti anni fa in cui mi sono ritrovato a non avere più scelta…

Perché anni fa, come succede a chi vive costantemente nella paura, non cambiavo mai per libera scelta ma per forza… quando la vita mi costringeva a cambiare a suon di bastonate mettendomi all’angolo.

Arrivai ad un punto di rottura in me stesso che mi permise di realizzare che non avevo più scelta se non quella di arrendermi, accettare e trasformare le mie paure, oppure, di continuare per tutta la vita a reprimere i miei fantasmi, le mie ombre e le mie reazioni meccaniche emotive… e stare male.

Allora decisi di affrontare una volta per tutte…

LE MIE PAURE PIÙ PROFONDENon avevo altra scelta…

E dopo aver provato molte strade senza successo, alla fine delle mie sperimentazioni decisi semplicemente (o forse per sfinimento) di arrendermi alla mia paura più grande…

LA PAURA DELLA SOLITUDINE E DELL’ABBANDONO

Cosa feci? Mi organizzai con il lavoro e per un mese mi chiusi in casa per affrontare la mia paura più grande guardandola dritta in faccia senza più scappare.

Ciò che ho vissuto in quel mese, entrando profondamente in me stesso, è stata una sequenza di discese, risalite, morti e rinascite…

Man mano che scendevo in profondità, un velo dopo l’altro cadeva davanti ai miei occhi… e questo rendeva sempre più visibile tutte le maniere in cui avevo cercato di nasconderla, di compensarla e di proiettarla all’esterno… la mia paura.

Credo che la paura sia stata l’emozione dominante che ha condizionato tutta la prima parte della mia vita, una paura profonda che non volevo vedere e che mi impediva di aprirmi alla gioia, all’amore e al darmi il permesso di farmi amare ed accettare dagli altri.

Ero io che, inconsciamente, per paura, facevo in modo di allontanare le persone dalla mia vita… tanto prima o poi le avrei perse (così me la raccontavo all’epoca) e finivo sempre per chiudermi preventivamente.

Tornando al mio mese di ritiro chiuso in casa…

Ciò che ho imparato è che le cose vanno affrontate, una volta per tutte, andando fino in fondo… anche se fa male!Una paura o un dolore affrontati, avranno una fine.Una paura o un dolore non affrontati, non avranno mai una fine.

AD UN CERTO PUNTO ACCADDE UNA TRASFORMAZIONE (Perché ogni situazione è lavorabile).

La paura finí per dissolversi completamente e con essa ciò che stava alla base della paura stessa….

L’ATTACCAMENTO E UN PROFONDO SENSO DI INADEGUATEZZA RISPETTO AL MONDO CIRCOSTANTE

E negli anni compresi (e sperimentai) che un uomo e una donna maturi lasciano cadere le loro armature psicologiche e corazze caratteriali e vivono dal cuore, aperti, liberi dalla paura, vulnerabili, fiduciosi che la vita gli darà tutto ciò che gli serve, non di più, non di meno.

PERCHÉ SONO LE PAURE CHE LIMITANO IL FLUSSO DELLA GIOIA E DELL’ABBONDANZA NELLA NOSTRA VITA

E che tipo di vita sarà mai quella vissuta costretti all’interno di un armatura psicologica perché abbiamo paura di vivere? Osserva la tua mente, le sue idee, le sue credenze, le tue abitudini e le tue scelte… quanto sono condizionate dalla paura.

E quando scopri che hai scelto, non dal cuore, bensì dalla paura, lascia cadere la paura.

Scegli dal cuore, non più dalla paura. Ed è stato lì, durante quel ritiro fatto in casa, quando entrai profondamente in me stesso, che compresi e poi elaborai i QUATTRO PASSAGGI ALCHEMICI della MEDITAZIONE ATTIVA che ora insegno ai miei studenti: OSSERVO, ACCETTO, COMPRENDO E TRASFORMO.E la chiave della TRASFORMAZIONE ALCHEMICA – la pietra filosofale – sta nell’amore e nella sincerità che mettiamo nel fare le cose.

Roberto Potocniak

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