AVERE PAZIENZA…

AVERE PAZIENZA…

La pazienza non la si coltiva, non la si può coltivare; la pazienza è una qualità naturale che sorge spontaneamente dalla consapevolezza e dalla coscienza di sé.

Sorge da una condizione di assenza dell’ego.

L’ego vorrebbe coltivare qualità per compiacersi davanti gli altri.

Come potrebbe il buio coltivare luce?

Rifletti su ciò.


Sempre sulla pazienza…

Tempo fa, durante un seminario dal vivo, una studentessa pose la seguente domanda: “Fino a che punto bisogna avere pazienza?”.

Risposta: “Avere pazienza significa avere pazienza, non esiste un ‘punto limite’ nel quale si smette di avere pazienza, altrimenti non stiamo parlando di pazienza, altrimenti non si tratta di pazienza. Non esiste qualcosa come avere poca pazienza, o ce l’hai o non ce l’hai. Come il fatto che non puoi essere un po’ incinta, o lo sei o non lo sei.”

La pazienza è il terreno sul quale cresce la consapevolezza nel qui e ora.

Pazienza come un aprirsi al momento presente, senza combattere, senza negare, manipolare, giustificare, razionalizzare.

Semplicemente aprirsi ed accogliere ciò che è.

La mancanza di pazienza, l’irritazione, l’agitazione e l’ansia, sono dei sotto-prodotti della “non accettazione” di ciò che è.

In sostanza, la mancanza di pazienza è una reazione meccanica dettata dal volere che le cose siano diverse da come sono…

Non voglio essere qui ed ora in questa situazione, in questo posto, con queste persone a fare questa cosa.


Avere pazienza…

Pazienza è l’esatto contrario del reagire automatico senza consapevolezza…

Pazienza non è sopportare, sopportare è un’emozione negativa che sorge dalla non accettazione di ciò che è…

Sopportare è reprimere se stessi.

Non è pazienza.

Sopporti quando una situazione è “A” ma tu vorresti che fosse “B” e sei arrabbiato.

La pazienza è una sfaccettatura dell’amore cosciente, non è rabbia repressa.

Pazienza è rimanere centrati, presenti, aperti, amorevoli e rilassati nel qui ed ora…

E poi scegli cosa fare, cosa dire, cosa non fare, cosa non dire, seguendo il tuo sentire profondo, la tua consapevolezza e cuore.


Tu mi fai perdere la pazienza…

Chi ti fa perdere la pazienza ti sta semplicemente aiutando a vedere un tuo limite: l’incapacità di rimanere presente a te stesso senza identificarti in ciò che accade, senza giudicare e senza reagire meccanicamente.

La persona consapevole sceglie sempre come agire.

La persona “meccanica condizionata” invece, reagisce sempre automaticamente suo malgrado.

Perdere la propria pazienza corrisponde al perdere il proprio potere.

ROBERTO POTOCNIAK

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